La chiesa viene progettata nei pressi di Porta Romana da Carlo Bassi e Goffredo Boschettinel 1965. Essa è composta dall’accorpamento di diversi blocchi rettangolari che garantisconouna successione continua di spazi verso il presbiterio. Il battistero viene posto esternamenterispetto all’aula assembleare racchiusa da un grande tiburio, mentre l’altare appare illuminatodirettamente da un lucernario. Gli arredi sacri e le numerose vetrate colorate sono ad opera dipadre Costantino Ruggeri

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Impianto urbanistico e contesto di riferimento

La chiesa si trova appena fuori il centro storico di Milano, a Porta Romana. Il volume compatto viene costruito negli anni Sessanta per la zona compresa tra i bastioni delle mura spagnole e viale Umbria, inserendosi all’interno di un lotto trapezoidale ora circondato da abitazioni; lungo la base si sviluppa il sagrato, mentre dietro la chiesa è presente uno spazio per l’Oratorio. L’intervento rientra nel piano del cardinale Montini del 1962/63, “22 chiese per 22 concili”, promosso per celebrare l’apertura del Concilio Vaticano II e si articola seconda la sovrapposizione, in altezza e in lunghezza, di diversi blocchi. Al livello seminterrato si trovano le opere parrocchiali. Fa parte del complesso anche l’edificio sul lato destro, il quale presenta lo stesso rivestimento della chiesa e si sviluppa lungo via Colletta; esso ospita la casa parrocchiale e delimita il cortile interno con un ampio porticato. Lo spazio compreso tra la chiesa e l’edificio conduce al livello inferiore e al cortile retrostante.

Facciata principale

L’ingresso è collocato in posizione rialzata con la presenza di un ulteriore sagrato che si sviluppa intorno alla facciata e conduce agli accessi laterali. Il corpo più basso viene bucato da un’apertura rettangolare segnalata da una lunga trave in cemento: varcata la soglia si accede in uno spazio intermedio dal soffitto ribassato che introduce nell’aula assembleare e nel battistero, collocato a sinistra. Questo è inserito nel blocco che doveva ospitare il campanile previsto in origine; il rivestimento a fasce verticali in mattoni che lo ricopre ne accentua lo slancio verso l’alto, così come il corpo centrale arretrato che completa la composizione.

Organizzazione interna

La chiesa viene progettata come una successione progressiva di spazi: dall’ingresso basso si accede ad un volume luminoso che racchiude l’intera aula assembleare, in fondo alla quale viene posizionato l’altare, concepito come punto focale dell’intero edificio. Esso viene illuminato direttamente tramite un lucernario posto al di sopra per concentrare l’attenzione, mentre il resto dell’edificio riceve luce tramite gli spigoli vetrati posti sia nella parte superiore, sia nel porticato d’ingresso: in questo modo lo spazio sacro viene alleggerito e pervaso di una luce soffusa, grazie anche alla presenza delle vetrate colorate ai lati. Nella parte absidale le vetrate raccontano la Creazione; quelle posizionate sul lato destro rappresentano i simboli della Genesi e dell’Apocalisse, mentre quelle a sinistra affrontano il tema della Redenzione. Inoltre nella parete del grande volume, rivolta verso l’altare, viene ritagliata una croce colorata. La disposizione delle panche attorno alla zona della celebrazione anticipa l’impostazione assembleare voluta dal Concilio Vaticano II (1962-65). Lo spazio si articola secondo una precisa gerarchia con la cappella dedicata a Maria posizionata a destra e con la sagrestia disposta a metà strada tra l’abside e l’edificio parrocchiale; infine trova spazio, sulla sinistra, un organo a canne e, a lato dell’altare, il tabernacolo (uno dei pochissimi esempi di tabernacolo a vista per l’adorazione perpetua). Il battistero invece viene collocato in posizione “esterna” rispetto all’aula assembleare secondo la tradizione delle prime chiese cristiane. Esso viene posizionato ad una quota inferiore ed è composto da una vasca a terra in cui continua a fluire acqua; si tratta di un ambiente illuminato da alcune aperture quadrate scavate nel muro che diffondono, tramite blocchi di vetro colorato di Murano, una luce tenue che favorisce un’atmosfera mistica.

Caratteristiche strutturali

L’edificio viene costruito con una struttura portante in cemento armato lasciato a vista; lungo le pareti esterne viene rivestito con laterizio. L’uso di pilastri permette l’inserimento di numerose vetrate con montanti che chiudono l’ambiente interno secondo criteri di semplicità e suggestione.

Aspetti liturgico-pastorali

L’edificio viene concepito per offrire un luogo di preghiera protetto e raccolto. La progettazione delle vetrate procede di pari passo con la costruzione dei volumi per garantire una sacralità dello spazio liturgico e favorire un’atmosfera intima. Il fedele infatti viene accolto in un ambiente dalla luce soffusa dove predomina la centralità dell’altare, inteso come punto di riferimento della comunità e centro di propagazione del messaggio divino. In senso inverso l’incontro con Gesù avviene tramite due percorsi differenti e in stretta relazione tra loro: da una parte è previsto un sentiero diretto che dal sagrato esterno conduce fino al presbiterio dove viene celebrata l’Eucarestia; dall’altra è presente un cammino circolare che dal battistero segue la narrazione delle vetrate e si avvicina progressivamente al centro della chiesa.

Opere d’arte

Le opere d’arte sono realizzate da padre Costantino Ruggeri in stretta collaborazione con i progettisti. Oltre alle vetrate colorate dislocate in tutta la chiesa sono da ricordare l’altare, il leggio e il tabernacolo realizzati in pietra bianca di Vicenza. Quest’ultimo viene arricchito da una cornice di bronzo argentato e un vano interno in bronzo dorato. La stessa pietra viene usata per la parete di fondo della cappella mariana, concepita come un triangolo capovolto: all’interno di questo spazio è presente una statua in bronzo che raffigura la Madonna ad opera di padre Nazareno Panzeri. Infine all’interno del centro parrocchiale è collocata una grande Croce in ferro sempre ad opera di padre Costantino Ruggeri, mentre l’organo Opus 1022 è realizzato dalla ditta Mascioni.

Breve vita Autore

Lo studio Bassi Moschetti è attivo a Milano dai primi anni del secondo dopoguerra e ha realizzato diversi edifici nel campo dell’edilizia convenzionata e nel mondo della cooperazione. Le opere più importanti sono la Galleria Civica di Arte Moderna e Contemporanea a Torino (1951-59) e l’Istituto medico e scolastico “Sante Zennaro” a Imola (1963).

Altri progetti sacri

Numerose sono le chiese costruite, a testimonianza di una profonda ricerca all’interno dell’architettura sacra: tra queste sono da ricordare Sant’Adele a Buccinasco, Milano (1964-68) e Sant’Anselmo a Malcantone, Mantova (1963-67).