La chiesa viene costruita a Prospiano di Gorla Minore (Varese) nel 1965 su progetto di EnricoCastiglioni, il quale immagina tre corpi longitudinali dotati ciascuno di un doppio abside eincastrati tra loro per il lato lungo. L’ingresso è collocato sotto una grande arcata concavaistoriata e introduce in uno spazio fluido e continuo. La vetrata presente all’ingresso raffigurail Cantico dei Cantici ed è disegnata dallo stesso progettista; all’esterno invece appare isolato ilcampanile in cemento armato a vista

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Impianto urbanistico e contesto di riferimento

La chiesa viene costruita per soddisfare le esigenze spirituali dell’accresciuta popolazione che dagli anni Sessanta interessa il paese di Gorla Minore, situato nella valle del fiume Olona, in provincia di Varese. L’edificio segue l’orientamento delle numerose villette circostanti e viene immaginato come termine di un percorso che prende avvio dal fondo di piazza Papa Giovanni XXIII. L’elemento caratteristico è l’insolita forma dovuta all’unione di tre navate incastrate per il lato lungo e dotate ciascuna di due absidi; il campanile isolato a fianco viene costruito per segnalare con un gesto puntuale e solenne la presenza dello spazio sacro, fungendo da richiamo per i fedeli da ogni parte del paese. La dedicazione viene ripresa dalla vecchia chiesa di Prospiano, tuttora funzionante, ed esprime il legame con la Diocesi meneghina poiché i Santi titolari sono considerati i primi martiri milanesi uccisi ai tempi dell’imperatore romano Nerone. L’edificio si basa sulla contrapposizione di elementi concavi e convessi e sull’alternanza di elementi pieni e di spazi vuoti, in una moderna reinterpretazione degli elementi classici come l’abside, l’arcata e i passaggi coperti.

Facciata principale

L’entrata principale viene collocata nella navata centrale in posizione arretrata e rialzata dal terreno. Essa viene identificata da un grande arco che racchiude una vetrata e una nicchia. La prima permette di vedere lo sviluppo successivo della chiesa, mentre la seconda è decorata con un mosaico che identifica l’ingresso. Quest’ultimo conduce al cuore della chiesa lungo l’asse di distribuzione dell’ambiente centrale. E’ presente un altro ingresso nell’abside a destra, in posizione più avanzata; esso viene utilizzato per le grandi cerimonie ed è decorato da elementi in bronzo.

Organizzazione interna

Dalla piccola navata centrale è possibile accedere alla navata maggiore, collocata a destra, che ospita l’altare principale: lo spazio dedicato alla celebrazione si estende oltre l’abside posteriore e nasconde parzialmente la vista dell’organo, inserito in una concavità più arretrata; davanti all’altare si sviluppa l’intera aula assembleare. La navata a sinistra invece è più piccola ma si presenta come quella dai contorni meglio definiti: a fianco dell’ingresso è presente, ad una quota più bassa, il fonte battesimale, mentre sul fronte opposto trova spazio il tabernacolo. Le coperture a botte formano una superficie continua con le pareti grazie all’uso dell’intonaco bianco, illuminato dalle numerose vetrate policrome presenti lungo la chiesa: il fedele si trova avvolto in uno spazio aperto e fluido che viene valorizzato dai poli liturgici posti alle estremità. La loro collocazione permette infatti una visuale ampia, giustifica una quinta scenica che possa racchiuderne la funzione e favorisce la possibilità di un movimento, anche solo visivo, della comunità. Inoltre la navata minore viene illuminata in modo omogeneo da una fascia superiore che corre per tutta la sua lunghezza, mentre la navata maggiore ospita una sola fascia verticale inserita di fianco al presbiterio, per enfatizzare il ruolo dell’altare rispetto allo spazio destinato ai fedeli.

Caratteristiche strutturali

L’edificio viene realizzato interamente in cemento armato con un sistema di muratura continua e con arcate di raccordo per le coperture a doppia falda, rivestite da lastre di porfiroidi scuri. Le facciate esterne sono ricoperte da lastre di graniglia martellinata bianca e rosata che richiamano le chiese romaniche lombarde.

Aspetti liturgico-pastorali

La chiesa colpisce per la combinazione del tutto particolare degli spazi. L’architetto immagina un luogo complesso e composto da diverse prospettive per rafforzare il clima di condivisione implicito a tutto il progetto. Infatti, nonostante l’altare non sia collocato in posizione centrale rispetto all’intero edificio, non ne viene sminuito il ruolo poiché costituisce il punto focale della navata di riferimento, lasciando alla luce il compito di amplificarne il valore. La valenza assembleare viene quindi intesa non come uno spazio esteso e centralizzato, ma come un luogo dove ogni parte è importante e completata dalla parte a fianco, così come i fedeli sono chiamati a sentirsi partecipi di una comunità più vasta che viene percepita come esistente, ma i cui contorni non sono sempre facilmente rintracciabili. Nonostante la sua combinazione di volumi insolita l’edificio viene identificato come un tempio sacro, al cui interno è presente un ambiente omogeneo e allo stesso tempo articolato che favorisce l’elevazione religiosa dello spirito.

Opere d’arte

Le vetrata presenti nella chiesa sono state disegnate dal progettista stesso: un esempio significativo è dato da quella collocata sopra l’ingresso con il tema del Cantico dei Cantici; solo successivamente sono state colorate. Le opere da ricordare sono l’affresco interno che raffigura la Crocifissione e le formelle in bronzo collocate sui portali lignei ad opera di Mario Tabarella. Infine la Via Crucis ad olio presente lungo le pareti interne è opera del gesuita fratel Venzo, mentre l’organo è realizzato dalla ditta Balbiani Vegezzi Bossi.

Breve vita Autore

Enrico Castiglioni è un ingegnere architetto che si forma nel contesto architettonico milanese degli anni Cinquanta. La sua ricerca progettuale lo porta a realizzare architetture estremamente espressive: a tal proposito è importante citare l’intervento all’eremo di Santa Caterina del Sasso Ballaro di Leggiuno (metà anni Settanta), il quartiere INA-Casa a Sant’Anna, Busto Arsizio (1957-60), il liceo “Arturo Tosi” a Busto Arsizio, l’Istituto Tecnico “Cipriano Facchinetti” e l’Istituto Professionale Alessandro Volta a Castellanza (1962).

Altri progetti sacri

Molto attento al tema spirituale realizza diversi edifici religiosi: sono degni di nota i progetti per la chiesa di Montecatini (1952) e la chiesa di San Giovanni Battista a Legnano (1970-76), completata solo nel 2011 e parte integrante dell’itinerario.