La chiesa progettata da Roberto Rizzini a Buccinasco nel 1992 è avvolta da un manto che daterra ricopre l’intera aula assembleare. L’interno viene organizzato secondo la regola dellasezione aurea: di fronte al presbiterio rialzato si dispongono le panche e a lato, in un movimentocontinuo, il pavimento si rialza fino a diventare una balconata raggiunta da una passerellaesterna. Tutti gli elementi liturgici (battistero, sagrestia, confessionali) convivono in un unicogrande ambiente
Impianto urbanistico e contesto di riferimento
L’edificio si trova nella zona centrale di Buccinasco, cittadina situata nella periferia Sud-Ovest di Milano. La chiesa viene progettata all’interno dell’antico borgo dove sono presenti il municipio, l’antica chiesa di San Gervaso e Protaso e l’oratorio. L’accesso è garantito tramite un’isola pedonale che favorisce un attraversamento lento all’interno della cittadina: una grande piazza che unisce l’edificio religioso ad un complesso di case con porticati e cortili. La connessione viene marcata da una passerella che unisce l’appartamento del parroco, posto al secondo piano dell’edificio davanti, e l’aula assembleare: l’idea è un percorso continuo che dalla chiesa risale fino alle abitazioni. L’aspetto caratteristico è tuttavia la forma un guscio che ricopre l’intero spazio interno partendo direttamente da terra. Il simbolismo religioso permette di identificare la copertura come la collina del Golgota dove Gesù è stato crocifisso, ma al di sotto della quale rinasce la vita tramite la celebrazione eucaristica della comunità cristiana. Viene scelto un orientamento Est-Ovest per sfruttare meglio l’esposizione solare e per questo motivo l’abside è rivolta verso l’apertura della piazza: il fedele è invitato a girare intorno all’edificio prima di entrarci.
Facciata principale
Gli ingressi sono collocati in due punti diversi. Il primo introduce a lato dell’aula ed è accessibile attraverso un piccolo porticato in cemento. E’ presente un altro accesso di fronte all’altare, riconoscibile per un portale incastonato nella parete-copertura e per la presenza della passerella già citata al livello superiore. Inoltre sono presenti altri porticati in cemento lasciato a vista che offrono un luogo di riparo e continuano idealmente gli spazi coperti al piano terra delle abitazioni: essi sono elementi isolati che circondano l’edificio e ne segnalano i punti d’accesso. Infatti il volume è pensato come un sistema compatto che può essere attraversato in punti specifici; non esistono muri con porte bensì un solo manto a base quadrata con pareti oblique, che nella parte inferiore si incontrano ad angolo e nella parte superiore sono un’unica superficie.
Organizzazione interna
L’ambiente interno viene concepito come uno spazio sorprendente che possa accogliere la preghiera dei fedeli; le pareti tese ricordano il ventre di una donna incinta, mentre la divisione interna è regolato da precise regole matematiche quali il Modulor (sezione aurea). L’altare è collocato al centro di una pedana leggermente spostata a destra che accoglie la mensa del celebrante; essa è circondata a destra da una croce spoglia che rappresenta la Resurrezione di Cristo e a sinistra da un tabernacolo collocato in un prisma dalla punta ristretta in sommità. In fondo trovano posto i seggi dei celebranti; tuttavia ciò che cattura l’attenzione è la fascia di sette finestre disposte al di sopra di questi. Essi sono scavati nella superficie e amplificano la grandezza dell’abside che nella realtà non ha spazio per estendersi, come dimostra la morbida sporgenza percepita da fuori: inoltre i tagli da cui viene fatta calare la luce – che cade diretta il primo giorno di primavera – sono progettati per apparire quasi invisibili dall’esterno. La luce assume un valore fondamentale per valorizzare lo spazio. Le bucature infatti hanno una disposizione narrativa che coinvolge il fedele e lo rende partecipe del cammino di Salvezza voluto da Dio. Il fondale su cui sono collocate è diviso in una fascia inferiore, ricoperta in legno e una fascia superiore con intonaco bianco: essi raffigurano la terra e il cielo, mentre le due grandi finestre sul lato Sud indicano la presenza del Padre e del Figlio; le finestre poste alla base esprimono la comunità e la sottile apertura verticale sul lato Nord evoca il volto bianco della Madonna. Di fronte al celebrante si sviluppa da terra una balconata che ospita altri spazi per i fedeli e accoglie la passerella esterna che porta all’abitazione del parroco; al di sotto è presente una parete adibita a cappella. Molto suggestive risultano essere il guscio murario che racchiude le scale di raccordo della balconata e la sagrestia. Quest’ultima è composta da tre muri che nascondono gli armadi ed è collocata a fianco dell’altare. Di fronte ad essa è presente una statua della Madonna e il battistero. Lungo il lato Nord sono presenti i confessionali incassati nel muro, mentre lungo il perimetro sono dislocate le stazioni della Via Crucis.
Caratteristiche strutturali
L’edificio viene costruito con l’idea di una vela autoportante in cemento armato ancorata a terra ad un livello più basso e ricoperta da pannelli in rame. L’interno è rivestito in un speciale intonaco fonoassorbente che favorisce l’acustica. La superficie massiccia e i materiali utilizzati hanno permesso la realizzazione di un’architettura termopassiva, capace di trattenere il calore per poi rilasciarlo all’interno d’inverno e di isolare l’edificio d’estate.
Aspetti liturgico-pastorali
L’edificio viene pensato come un luogo di forte partecipazione. Il legame con l’esterno è mediato solo da alcune aperture che rendono suggestivo l’ambiente raccolto. La semplicità della disposizione dell’altare e del Crocifisso sospeso al di sopra è mediata da un’articolazione dello spazio grazie alla ricerca di diverse visuali che avvolgano il celebrante durante la funzione. L’architettura infatti esprime il rapporto tra la molteplicità degli uomini e l’unicità di Dio attraverso diversi espedienti: le due grandi aperture, una incassata e l’altra protesa in avanti sono diverse variazioni di un solo elemento, la finestra; inoltre il doppio livello del pavimento e della balconata interna si ricongiungono, il primo salendo, la seconda scendendo, al livello dell’altare, in modo da creare un grande ambiente creativo ed emozionale che si sviluppa all’interno di un’unica grande tenda protettiva.
Opere d’arte
Sopra l’altare è sospeso un Crocifisso ligneo, mentre tutti gli arredi sono disegnati dall’architetto. Altre opere da ricordare sono la statua della Madonna e i pannelli lignei dipinti della Via Crucis da padre Fulvio Giuliano, disposti lungo l’aula a gruppi di tre.
Breve vita Autore
Roberto Rizzini è un architetto che si occupa di ricerca e progettazione nel campo dell’abitazione, dei servizi collettivi, e della pianificazione territoriale. Accanto a numerosi saggi sull’abitare e sul recupero dei centri storici ha realizzato diverse opere tra cui è bene ricordare il Piano Territoriale della Valle del Ticino (1974-80), il restauro del monastero e del chiostro dell’Abbazia di Morimondo (1982-87) e del castello di Bereguardo (1980), oltre e numerosi edifici commerciali e amministrativi, come il centro civico a Cusago (1988), e residenze sia per committenza privata e sia per committenza pubblica.