La chiesa fu progettata nel 1999 da Luigi Caccia Dominioni nella cittadina di Settimo Milanese. L'edificio si relaziona con la piazza antistante ed è immaginato come un luogo di comunità. Lo spazio centrale raccolto intorno all'altare è dominato dall'enorme trave in cemento, davanti alla quale è collocato un grande lucernario. Le pareti esterne sono costituite da pannelli prefabbricati, mentre a lato è stato previsto un corpo ausiliare per ospitare i fedeli in caso di affollamento
Impianto urbanistico e contesto di riferimento
Il complesso parrocchiale viene progettato per rispondere alle esigenze spirituali della comunità di Seguro, un paese situato nella periferia Ovest di Milano. L’espansione residenziale della frazione, posta ai margini della zona industriale di Settimo Milanese, ha reso necessaria la costruzione di un nuovo edificio poiché la chiesa seicentesca di San Giorgio, ancora in funzione, non era più in grado di sostenere la crescita degli abitanti. L’ampia area libera a disposizione dell’architetto permette l’articolazione di un vasto impianto che prevede la chiesa, le opere parrocchiali, l’oratorio e il sagrato antistante. Quest’ultimo è l’elemento cardine del progetto per la sua capacità di connettere lo spazio sacro allo spazio aperto: grazie anche alla costruzione della scuola di fronte l’intera area diventa il nuovo polo aggregativo del paese. La stessa disposizione degli edifici laterali ne è una testimonianza: il corpo che si estende sulla sinistra sembra voler avvolgere i fedeli, mentre il parcheggio a destra permette una collocazione precisa dei veicoli per non disturbare lo spazio pedonale; la stessa piazza viene decorata con la presenza di alberi e panchine e si estende, tra la chiesa e il parcheggio, nel cortile dell’oratorio da cui, attraversato un piccolo corridoio, è possibile arrivare ai campi sportivi.
Facciata principale
L’entrata della chiesa sembra protendersi in avanti ed è posizionata all’inizio dell’asse diagonale che conduce fino all’altare. In particolare esso viene definito da una rientranza dell’edificio che si estende in altezza fino a interrompere il tetto: lo scavo, a forma di ellisse, è dominato da un balcone convesso in felice contrasto con la superficie concava. Questa facciata, ideata come moderna reinterpretazione del Barocco, accoglie con solennità i fedeli e si presenta come pulpito esterno che contribuisce a valorizzare il ruolo del sagrato. La superficie esterna viene caratterizzata dalle pareti prefabbricate che propongono una decorazione in rilievo marrone scuro per movimentare la facciata in modo geometrico e regolare; gli angoli invece vengono marcati da grandi pilastri circolari dalla punta arrotondata che donano compattezza all’intero complesso.
Organizzazione interna
L’ingresso immette in un grande ambiente di forma quadrata, arricchito da numerose pareti curvilinee. L’altare viene collocato in uno spazio a forma ellittica, illuminato da un lucernario e da alcune finestre verticali e chiuso da una parete absidale. Il luogo della celebrazione è il fulcro dell’intero edificio poiché abbraccia l’aula che si dispone intorno ad esso, stabilendo un contatto diretto tra il sacerdote e i fedeli. Esso viene incorniciato da due grandi colonne che dividono la zona centrale da quelle laterali. A sinistra è presente una rientranza per il coro, mentre a destra si sviluppa un’insenatura più ampia che accoglie il Santissimo Sacramento. La linea curva ritorna anche nel leggio, posto in posizione avanzata, nel battistero a sinistra e nella grande balconata di fronte all’altare. Tuttavia l’elemento caratteristico è la grande trave reticolare in cemento che regge, senza l’ausilio di pilastri interni, la grande copertura e favorisce l’illuminazione dell’aula grazie al lucernario non visibile da chi entra in chiesa. Il risultato è un ambiente suggestivo, immaginato secondo diverse tonalità di un unico colore: il marrone; l’intonaco delle pareti, il cemento dipinto, la pavimentazione e le doghe in legno del soffitto creano un ambiente unico che varia di lucentezza a seconda del fluire della giornata. Le pareti perimetrali portano la “firma” dell’architetto grazie alla presenza delle finestre a T usate in tutta la sua opera, mentre alla base corre, lungo tutto il perimetro, una panca per i fedeli. Infine sulla sinistra, protetti da una spessa tenda, si sviluppano altri locali da poter utilizzare in caso di sovraffollamento durante la celebrazione.
Caratteristiche strutturali
La chiesa viene costruita con una struttura in cemento armato chiusa esternamente da pareti prefabbricate. La grande trave reticolare crea, insieme alle travi sagomate, un sistema che regge la copertura esternamente rivestita in rame.
Aspetti liturgico-pastorali
La chiesa viene concepita con un doppio valore: come luogo di accoglienza e come spazio comunitario. Il primo aspetto risulta evidente fin dall’impostazione urbana che crea una piazza che dialoga non solo con le persone di passaggio, ma anche con la scuola antistante; la seconda è percepibile invece fin dai primi passi nell’aula interna: il grande spazio dedicato all’altare si estende verso i fedeli e ricerca continuamente un dialogo. Inoltre i vari materiali concorrono a definire un ambiente domestico che sappia valorizzare la spiritualità del singolo; questo si raccoglie insieme ai suoi fratelli sotto il grande arco disegnato dalla trave che abbraccia così l’intera comunità in preghiera.
Opere d’arte
La chiesa viene arricchita da opere d’arte realizzate dalla comunità: tra queste è importante ricordare l’altare in marmo e il Crocifisso ligneo che domina il presbiterio. Il tabernacolo della cappella del Santissimo Sacramento è stato portato da un’altra parrocchia, mente il leggio viene disegnato dallo stesso architetto.
Breve vita Autore
Luigi Caccia Dominioni è un architetto e designer milanese che ha progettato numerose opere, dalle lampade per Azucena fino al quartiere di San Felice a Milano in collaborazione con Pedroni e Magistretti (1967-75). Particolare attenzione riveste all’interno della sua opera la riflessione sul tema residenziale, di cui casa Caccia Dominioni (1947-49), l’edificio per uffici e abitazioni in corso Monforte (1963-66) e la casa in via Nievo (1955-57) costituiscono validi esempi. Tutte le abitazioni citate si trovano a Milano.
Altri progetti sacri
L’architetto si confronta con il tema dell’architettura sacra attraverso diversi progetti a Milano e altrove. Da ricordare sono i conventi milanesi di Sant’Antonio per l’ordine francescano (1959-63), l’istituto della Beata Vergine Addolorata (1946-55), la chiesa di San Biagio a Monza (1965-68), presente nell’itinerario, ed infine la chiesa di San Giovanni Battista a Morbegno (1993).