Domenica 11 giugno alle ore 16,00 a Milano arte e musica con il Coro Cantiere

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L’altare e l’abside della chiesa di Dio Padre con il mosaico e la balaustra di Sebastio

L’Itinerario delle Chiese contemporanee nella Diocesi di Milano propone un nuovo appuntamento domenica 11 giugno alle 16,00 con la presentazione della Cappella di Dio Padre, in via Saldini 26, a Milano zona Città Studi.

L’incontro sarà arricchito da un concerto di musica sacra contemporanea del Coro Cantiere di Legnano diretto da Roberta Mangiacavalli. La formazione, che canta a cappella, proporrà brani di Bettinelli, Grassi, Beck, Gjeilo, Molfino, Nystedt, Ticheli,  Miškinis e Duruflé, facendo immergere gli ascoltatori in un rimando di suoni armonici tra le voci dei coristi e le pareti e gli spazi della chiesa.

Dio Padre ha due caratteristiche che la rendono particolarmente interessante. Sotto il profilo architettonico è una delle quattro “domus ecclesiae”, di Milano, vale a dire una “chiesa domestica” realizzata al piano terra di un condominio, in un periodo, la fine degli anni Cinquanta, in cui la necessità di costruire nuove chiese in zone in cui non vi erano terreni disponibili indusse l’allora arcivescovo Montini, poi divenuto papa Paolo VI, a favorire la creazione di nuovi ambienti di vita comunitaria. L’architetto che la concepì, Ernesto Cavallotti, andò ad abitare nel piano del palazzo di via Saldini proprio sopra la chiesa.

Il secondo elemento particolarmente significativo è che l’edificio sacro ospita sorprendenti opere di uno dei più grandi artisti del ‘900, Nicola Sebastio (1914- 2005), allievo di Giorgio Morandi e di Oskar Kokoschka: il mosaico della “Trinitas in cruce”, le balaustre in ferro arricchite da pietre colorate, il tabernacolo in rame e gli elementi bronzei collocati sui portali d’accesso e nelle cappelle laterali e altri capolavori.

Queste opere, oltre alle caratteristiche liturgico-pastorali e architettoniche della chiesa, verranno illustrate da don Gianluigi Panzieri, parroco dei Santi Martiri Nereo e Achilleo, custode competente e premuroso dei beni culturali della propria comunità.