L’Itinerario delle Chiese contemporanee è stato formalmente costituito il 14 marzo 2015, con un convegno di “lancio” a Palazzo Reale a Milano. L’occasione imperdibile era data dallo svolgimento nel capoluogo lombardo, per la seconda volta dopo il 1906, dell’Esposizione Universale: Expo Milano 2015

1-106907

Milano è un città ricca di espressioni architettoniche contemporanee, intendendo con questa attribuzione un periodo di tempo che si estende dalla metà degli anni Cinquanta del secolo scorso ai giorni nostri. Ma sembrava che attorno a Expo Milano 2015, tra le tante iniziative che si cominciavano a delineare nel territorio lombardo, non venisse data particolare attenzione alla forte capacità creativa e innovativa che caratterizzava le forme dell’abitare e del socializzare nel capoluogo ambrosiano, ben esemplificata dalla recente rigenerazione dell’area di Porta Nuova con la costruzione nel 2012, ad opera dell’architetto argentino César Pelli, della bellissima piazza dedicata a Gae Aulenti.

Tra queste forme una delle espressioni più straordinarie era ed è rappresentata dalle tante chiese proliferate, a partire dalla metà del Novecento, nell’ampio territorio della diocesi di Milano, la cui progettazione venne affidata alla libera creatività degli architetti in un dialogo, non sempre lineare ma comunque fecondo, con la Committenza diocesana e con i parroci e lo comunità parrocchiali bisognose di un nuovo edificio di culto e di vita pastorale in una metropoli in rapida espansione dopo la seconda guerra mondiale.

I semi gettati dal cardinale Ildefonso Schuster vennero fatti fruttare da Giovanni Battista Montini e dai suoi successori (in particolare Carlo Maria Martini) che incentivarono la costruzione di chiese coinvolgendo architetti e artisti in una stagione unica di fermento innovativo e in un contesto di apertura e cambiamento nella vita ecclesiale avviata dal Concilio Ecumenico Vaticano II, voluto da papa Giovanni XXIII e concluso proprio da Montini divenuto, nel 1963, papa Paolo VI.

La genesi dell’Itinerario

L’idea di valorizzare le chiese contemporanee disseminate nella diocesi ambrosiana rendendole riconoscibili e promuovendone la visita accostando musica e architettura venne nel 2013 a Carlo Penati, allora responsabili dei progetti dell’Associazione Coro Dalakopen, che stava collaborando con un incarico professionale con Pietro Petraroia, storico dell’arte, già Sovrintendente per la Lombardia occidentale e Direttore Generale alla Cultura di Regione Lombardia, che in quel momento ricopriva il ruolo di Direttore di funzione specialistica per Expo Milano 2015 e che era curatore dell’importante mostra “Giotto, l’Italia” (Milano, Palazzo Reale, 2015-2016).

Petraroia, che aveva già prodotto un documentario sulle chiese moderne per Regione Lombardia, suggerì di condividere l’idea della creazione di un Itinerario delle Chiese contemporanee con Pierangelo Sequeri, Preside della Facoltà teologica dell’Italia settentrionale nonché noto compositore. Don Sequeri trovò molto interessante l’iniziativa e coinvolse il Vicario episcopale alla Cultura della Diocesi ambrosiana Luca Bressan, il quale accolse con favore il partenariato con un’associazione del terzo settore per valorizzare un patrimonio non solo architettonico ma anche di vita comunitaria e di espressione della fede inscritto nella città.

Il primo arduo compito, portato brillantemente a termine dall’allora responsabile dell’Ufficio Beni culturali della Curia di Milano Carlo Capponi e dall’architetto Sergio Baratto, appassionato di arte che ha fornito volontariamente il proprio apporto alla costituzione dell’Itinerario, è stato quello di selezionare cinquanta chiese che fossero rappresentative del ben più ampio panorama degli edifici sacri nel territorio della diocesi milanese.

Il secondo compito, più prosaico, è stato quello di trovare sponsor e finanziatori disposti a sostenere l’iniziativa come la società di grafica Ideogramma di Legnano, che ha ideato il logo e il format della mappa cartacea dell’Itinerario (stampata in 30.000 copie) e la società di informatica Follow Me Technology di Pogliano Milanese che ha dotato ogni chiesa di una targhetta con cui, attraverso una apposita app, era possibile ascoltare una breve descrizione dell’edificio con tecnologia RFID (purtroppo gli elevati costi di aggiornamento del software sottostante non consente oggi di fruire di tale dispositivo digitale). La generosità di questi sponsor tecnici e di altri donatori ha consentito di realizzare il sito e gli strumenti di supporto e di comunicazione a budget zero.

Ma niente si sarebbe potuto fare senza il coinvolgimento attivo di molti parroci e dei referenti laici da essi incaricati in ognuna delle parrocchie in cui sono allocate le cinquanta chiese prescelte, che hanno formato il Comitato di coordinamento dell’Itinerario e senza l’apporto dei membri del Comitato scientifico, che a partire dai primi fondatori si è poi arricchito di importanti competenze.

Tutti questi elementi, in una felice combinazione, hanno consentito di promuovere l’Itinerario e le chiese che lo compongono attraverso un primo programma articolato in nove appuntamenti come iniziativa fuori sito della partecipazione della Santa Sede a Expo Milano 2015.

“Chiese contemporanee: un percorso tra musica, arte e architettura”, inserito nel palinsesto Expo in città 2015, ha consentito di presentare nove delle cinquanta chiese dell’Itinerario con un format che prevedeva:

– una descrizione dell’edificio e delle opere d’arte contenute da parte di architetti e studiosi di fama affiancati da un giovane collega;

– un concerto di musica sacra per coro a cappella coeva alle chiese che lo ospitavano proposto dal Coro Dalakopen diretto da Matteo Magistrali, con un ampio repertorio attinto alle creazione di compositori come Messiean, Sisask, Nystedt, Molfino, Tavener, Pärt, Miškinis, Rutter, Gjeilo, Hogan, Duruflé, Mäntyjärvi, Dipiazza, Grassi, Kente, Labaki, Balestreri, Gerlitz e altri.

Il circuito artistico e culturale creato sotto l’egida dell’Expo milanese si è svolto nel periodo aprile-novembre 2015 con queste tappe:

  • domenica 12 aprile: chiesa di San Francesco al Fopponino a Milano, con la presentazione del progetto totale di edificio religioso realizzato da Gio Ponti nel 1964 da parte di Maria Antonietta Crippa e di Alessandro Brambilla;
  • domenica 10 maggio: chiesa di San Giovanni Battista a Legnano, nella sorprendente architettura di Enrico Castiglioni del 1970, presentata da don Luigi Poretti e Alberto Coppo;
  • domenica il 31 maggio, chiesa della Madonna dei poveri, disegnata degli architetti razionalisti Figini e Pollini del 1955, con il racconto di Jacopo Ambrosini e di padre Alberto Manunzia;
  • domenica 21 giugno: chiesa di Santa Barbara a San Donato Milanese, nello scrigno d’arte di Santa Barbara voluto dall’allora presidente dell’ENI Enrico Mattei e progettata dall’architetto Mario Bacciocchi del 1955, con la presentazione di Maria Antonietta Crippa e Ferdinando Zanzottera;
  • domenica 5 luglio: chiesa di San Francesco d’Assisi a Cesate, progettata da Ignazio Gardella nel 1958 all’interno del quartiere INA Casa disegnato da Albini, Albricci e dal gruppo BBPR di Belgiojoso, Peressutti e Rogers, con Alberto Coppo e Carlo Capponi;
  • domenica 20 settembre: chiesa di San Biagio a Monza, nello spazio sacro ricreato da Luigi Caccia Dominioni e arricchito da mosaici, vetrate e sculture di Francesco Somaini, reso vivo dal racconto di Laura Zanzottera e Carlo Capponi;
  • domenica 18 ottobre: Chiesa di Santa Maria in Zivido a San Giuliano Milanese, con le sue forme che ricordano i cascinali lombardi volute dallo studio Gabetti e Isola, con la presentazione di Alberto Coppo e Carlo Capponi;
  • domenica 8 novembre: chiesa di Santa Gianna Beretta Molla a Trezzano sul Naviglio, adagiata sulle sponde del canale con le sue volute bianche disegnate dallo studio Quattroassociati, che ha curato anche la presentazione con Michele Reginaldi e Marco Voltini;
  • sabato 21 novembre: chiesa di Santa Maria Annunciata in Chiesa Rossa, straordinario esempio di una struttura architettonica, di Giovanni Muzio, trasformata dall’intervento successivo di un artista, Dan Flavin, che ne ha ridisegnato le forme attraverso i colori e il canto della luce, rivissuta nel racconto di Jacopo Ambrosini, Cornelia Mattiacci e Pierluigi Lia.

Dopo il primo anno il Percorso tra musica, arte e architettura è proseguito negli anni successici e continua tuttora con numerosi appuntamenti grazie anche alla collaborazione, a partire dal 2019, del Coro Cantiere diretto da Roberta Mangiacavalli, appositamente costituito, in sostituzione dell’Associazione Dalakopen, per organizzare e animare musicalmente gli eventi dell’Itinerario.