La chiesa progettata da Carlo De Carli in zona Sempione a Milano viene costruita nel 1956.L’impianto stellare determina una facciata concava che accoglie i fedeli.Realizzata in cemento armato e mattoni viene caratterizzata da un tiburio esagonale formato dasei colonne cilindriche e disposto sopra l’altare centrale per valorizzarne il ruolo.All’interno è presente un Crocifisso di Umberto Milani

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Impianto urbanistico e contesto di riferimento

Il primo progetto per la chiesa di Sant’Ildefonso è ad opera dell’architetto siciliano Ernesto Rapisardi che aveva previsto un corpo circolare e un altro a mezzaluna, con portico annesso rivolto verso la piazza. La morte del cardinale Ildefonso Schuster determina un nuovo concorso ad inviti dove risulta vincitore Carlo De Carli. La chiesa viene pensata in armonia con la piazza circolare antistante, all’interno di un impianto urbanistico che si estende lungo l’intero isolato e delimitato dalle strade laterali; gli angoli sono marcati da due edifici simmetrici che ospitano gli uffici parrocchiali, mentre negli spazi aperti compresi tra questi e l’edificio religioso sono presenti gli ingressi all’oratorio posto nella parte posteriore del lotto. La dedicazione è concepita dal nuovo cardinale Giovanni Battista Montini in onore del suo predecessore e l’impianto rappresenta un’anticipazione del clima di rinnovamento architettonico e liturgico che viene riconosciuto ed incoraggiato con il Concilio Vaticano II (1962-65).

Facciata principale

Il perimetro stellare dell’edificio favorisce la presenza di una facciata concava che si affaccia sul sagrato rialzato e accoglie i fedeli. Il trattamento della superficie non viene arricchito da nessuna decorazione rispetto alle altre facciate: prevale solo la struttura in cemento e la parete in mattoni, nelle quali sono inserite alcune finestre in vetrocemento colorate. Il prospetto viene completato dalla presenza di un atrio convesso, non previsto in origine, chiuso da una pensilina anch’essa in cemento. Il rapporto con la grande piazza è mediato dall’ampia scalinata racchiusa dalle due rampe d’accesso aggiunte successivamente.

Organizzazione interna

La figura dell’esagono rialzato che ospita l’altare è il punto di origine della pianta: da esso partono i raggi che definiscono uno spazio delimitato da un muro ad andamento spezzato che crea ritmo e dona forza all’ambiente unitario. Il suo valore viene rafforzato da una struttura a traliccio composta da sei colonne cilindriche e raccordate tra loro da cinque passerelle. Questo ciborio si estende fino alla lanterna, anch’essa esagonale, che garantisce illuminazione dall’alto ed è visibile dall’esterno. Solo due passerelle sono praticabili: la più bassa è collegata al coro, sistemato sul balcone al di sopra della sagrestia posta dietro l’altare, mentre la più alta è collegata ad una passerella che gira intorno a tutto l’edificio, pensata come un moderno matroneo e funzionale per la manutenzione della chiesa. Il pavimento della dell’aula è rivestito in piastrelle di clinker, mentre i gradini dell’altare, la scala e il sagrato esterno sono in beola bianca. Inoltre il progettista ripropone il disegno a raggi delle travi di copertura attraverso l’inserimento nel pavimento di piastrelle bianche che si espandono verso i muri esterni. E’ presente anche un livello seminterrato che ospita un cinema e le aule per il catechismo.

Caratteristiche strutturali

La struttura portante è costituita da un sistema di pilastri e travi in cemento lasciati a vista nelle pareti esterne, mentre la copertura viene sostenuta dal ciborio attraverso le sei colonne a sezione rotonda. La stessa è ricoperta all’esterno da tegole e si appoggia su travi in cemento che scaricano sulla struttura perimetrale. I mattoni interni ed esterni sono sabbiati e lasciati anch’essi a vista, mentre il solaio è intonacato.

Aspetti liturgico-pastorali

La pianta centrale che viene sviluppata intorno all’altare favorisce uno spazio dove il fedele possa sentirsi partecipe della celebrazione; essa non solo viene pensata per raccogliere l’attenzione dell’assemblea, ma per trasmettere il significato di una comunità che si riforma all’indomani della guerra e ricostruisce un luogo semplice ma significativo dove pregare. Per tale motivo l’illuminazione non è secondaria: l’ambiente è caratterizzato da tre livelli di luce diversa per creare maggiore suggestione. In un andamento verso l’alto, il primo effetto di luce è garantito da vetrate in vetrocemento colorato, il secondo da fori quadrati, diradati tra loro, con vetri color pastello, mentre il terzo è costituito da una fascia continua di finestre che creano in alcuni punti il “distacco” della copertura.

Opere d’arte

La chiesa ospitava sul culmine della facciata un Crocifisso in bronzo ad opera di Umberto Milani; questo ora è stato sostituito con un calco, mentre l’originale viene conservato su un pannello a sinistra dell’altare, la cui posizione è contrapposta al battistero sulla destra. Inoltre è presente un Crocifisso di don Marco Melzi sopra la mensa. Erano anche previsti, senza esito finale, due angeli in bronzo di Lucio Fontana da posizionare sul sagrato, in prossimità dell’ingresso, e un terzo da collocare al vertice della lanterna esterna.

Breve vita Autore

Carlo De Carli è stato un architetto che ha caratterizzato il dibattito milanese a partire dal secondo dopoguerra accompagnando, ad un’intensa attività professionale, un impegno costante nella ricerca progettuale. Tra le opere più significative si ricordano la casa per abitazioni e uffici in via dei Giardini (1947-49), il teatro Sant’Erasmo (1951-53), entrambi a Milano, e il grande Ricovero per Anziani di Negrar, Verona (1955-63). Oltre ad aver diretto riviste quali “ll Mobile Italiano” e “Interni” è stato anche rettore al Politecnico di Milano, mentre la sua attività di designer lo ha portato a collaborare con Cassina e Tecno e ad essere membro della Giunta Esecutiva della X e XI Triennale di Milano.

Altri progetti sacri

L’architetto ha modo di confrontarsi con l’architettura sacra anche attraverso la chiesa di San Gerolamo Emiliani (1952-65), sempre a Milano.