La chiesa viene progettata da Guido Canella nel 1980 all’interno del quartiere INCIS a PieveEmanuele costruito dallo stesso dagli anni Sessanta. L’edificio si trova in una grande piazza:la forma triangolare della facciata con ingresso su piazza donano visibilità e importanza alprogetto. L’interno è costruito tramite triangoli rettangoli ed equilateri; i differenti livellie l’uso calibrato della luce che giunge dai lucernari articolano lo spazio sacro e i serviziparrocchiali qui compresi

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Impianto urbanistico e contesto di riferimento

L’edificio religioso è parte di un vasto complesso urbanistico realizzato dallo stesso architetto che, dal 1968, viene chiamato dal Comune di Pieve Emanuele, situato nella periferia Sud di Milano, per progettare un Centro Servizi all’interno del nuovo quartiere INCIS. L’ente pubblico infatti aveva costruito, sin dal 1962, un insediamento residenziale con 1200 appartamenti per dipendenti statali senza dotarlo di servizi né di collegamento con il capoluogo lombardo. L’intervento quindi si presentava molto articolato poiché prevedeva la costruzione di una scuola elementare, una scuola materna, un complesso commerciale, un centro parrocchiale e un edificio multiuso. Fulcro del progetto è una piazza centrale pensata come punto di aggregazione pubblica: un luogo delimitato da una passerella anulare, che connetteva ogni edificio, consentiva un camminamento sopraelevato e penetrava all’interno della chiesa. L’intero centro parrocchiale era concepito come una grande tenda in cemento, la tenda di Abramo, che concentrasse nella propria struttura diversi elementi in opposizione alla dispersione periferica. Oggigiorno la piazza è stata profondamente trasformata: la passerella e il centro commerciale sono stati abbattuti, così come il porticato anulare, mentre le gradinate della scuola elementare sono state convertite in spazi verdi.

Facciata principale

Dopo l’abbattimento della scalinata in cemento centrale, avvenuta a partire dal 2004, l’ingresso principale al livello della piazza è tornato visibile; accanto ad esso, lungo le fiancate dell’edificio, si trovano gli accessi laterali per i locali parrocchiali e il Centro Caritas. La spessa cornice in evidenza racchiude le campane ed è attraversata da uno spigolo centrale, per metà in vetrocemento, che divide lo spazio in quattro parti. La Croce in acciaio in evidenza segnala la funzione dell’edificio, mentre il corpo della chiesa si sviluppa verso il centro multiuso, lasciando visibile il fianco destro e le sue pareti curvilinee.

Organizzazione interna

Dal corridoio d’ingresso è possibile vedere la composizione globale dell’ambiente interno: a sinistra è presente una cappella laterale, mentre di fronte si sviluppa il presbiterio. Entrambi i poli liturgici, rialzati e a base triangolare, presentano una copertura più alta e un’illuminazione differente per la presenza di lucernari. All’interno dello spazio laterale è disposta una Via Crucis mentre agli angoli sono presenti una statua della Madonna col bambino e un Crocifisso ligneo. L’intero ambiente è coperto da un tetto inclinato, rivolto a Sud-Est, che termina sulla grande trave reticolare: essa attraversa diagonalmente l’aula dei fedeli. L’architetto ha previsto anche una parete a pannelli, ora non utilizzata, che possa separare il presbiterio dal resto della chiesa per trasformare la spazio dei fedeli in un grande luogo per eventi culturali. Infine la zona dedicata all’altare è illuminata direttamente da un lucernario, mentre a sinistra è presente il fonte battesimale. Sul lato opposto della cappella laterale si sviluppa l’imponente Via Crucis in legno. La sequenza degli spazi dunque risulta complessa e costringe il fedele ad esplorare l’ambiente interno per comprenderne e apprezzarne le visuali secondo cui è costruito. Al di sopra sono presenti numerosi locali che vengono usati dalla comunità; infine all’ultimo piano è presente l’abitazione del parroco e, al lato dell’altare, la sagrestia.

Caratteristiche strutturali

L’edificio presenta una struttura interamente in cemento armato lasciato a vista con travi e pilastri che assumono forme inedite a seconda del loro utilizzo: la soprelevazione della chiesa si appoggia su grandi zoccoli, mentre i pilastri del lato destro sono sagomati a mezzaluna.

Aspetti liturgico-pastorali

Il centro parrocchiale è stato costruito dedicando un’attenzione particolare alla flessibilità degli ambienti interni: i servizi raccolti su più livelli e la disposizione di diversi poli liturgici determinano una complessità spaziale sia a livello verticale, sia a livello orizzontale: un’articolazione valorizzata dalla luce dei lucernari. Questa restituisce all’altare il suo ruolo centrale, distinguendo il presbiterio dall’aula assembleare. Il risultato è un ambiente intimo e raccolto, ma che esprime con forza il valore sociale della Chiesa, intesa come comunità di fedeli all’interno di un percorso comune.

Opere d’arte

I pavimenti e i vetri sono realizzati da Piccoli. La Via Crucis ad olio realizzata da Giovanni Vattimo si contrappone all’opera lignea di Giuliana Scipioni, Vittorio Antenozio, Nicola Lasorsa, Antonio Massera: quest’ultima è un dono della comunità alla chiesa stessa. Essa è interamente in legno ed è divisa in quattro stazioni a ricordo dei Vangeli. Nel 2006 Bruno Gandola ha realizzato una vasta opera in bronzo che comprende l’altare, il leggio, il tabernacolo e il complesso del Cristo Risorto con la Madonna circondati dai fedeli. Questo è collocato alle spalle dell’altare e funge da quinta scenografica. Lo stesso spazio viene completato da una Croce spoglia posizionata in avanti. La vasca del fonte battesimale è stata progettata e realizzata da Roberto Vecchione, autore anche della Croce esterna, mentre sono presenti tre grandi quadri in carboncino lungo le pareti dell’aula assembleare ad opera di Sergio Piasentin.

Breve vita Autore

Guido Canella è stato un architetto che ha operato nella seconda metà del Novecento attraverso opere architettoniche fondate sul sistema integrato di spazi, funzioni e tipologie differenti e tramite un’intensa attività critica orientata verso gli strumenti progettuali per connettere i grandi centri urbani alle proprie periferie. Le sue opere più significative sono il Centro Servizi al villaggio INCIS a Pieve Emanuele, Milano (1972-81), il municipio di Segrate, Milano (1963-66), il Centro Civico con municipio, scuola media e campo sportivo a Pieve Emanuele, Milano (1971-78), il quartiere IACP di Bollate, Milano (1974), il Centro Civico con municipio, residenze e attività terziarie e sportive a Pioltello, Milano (1976-90) e il quartiere residenziale con centro servizi, auditorium e complesso parrocchiale a Peschiera Borromeo, Milano (1982-84). Michele Achilli e Daniele Brigidini sono i soci dello studio.

Altri progetti sacri

Il progettista ha modo di confrontarsi con il tema dell’architettura sacra all’interno del quartiere residenziale a Peschiera Borromeo tramite la chiesa di San Riccardo Pampuri (1988-91), presente nell’itinerario.