La chiesa progettata da Eugenio Memeo viene terminata nel 2000 a Peschiera Borromeo.Il volume massiccio e compatto è raggiungibile da una via pedonale. Il campanile isolatone segnala la presenza, mentre la copertura ascendente, sostenuta da grandi travi in legnolamellare, permette l’inserimento di lucernari che illuminano l’ambiente interno.Lo spazio assembleare viene completato dal battistero sulla destra, dal presbiterio rialzatoe dalla grande cantoria posta di front

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Impianto urbanistico e contesto di riferimento

Il progetto si trova nella frazione di Bettola all’interno del comune di Peschiera Borromeo, situato alla periferia Est di Milano. L’area dell’intervento sorge all’incrocio delle arterie principali che attraversano il paese e punto strategico per la riqualificazione del tessuto edilizio e del tessuto sociale. L’intervento ha previsto un complesso parrocchiale con numerosi servizi per la comunità quali l’oratorio, i locali parrocchiali e i campi da gioco. Il vero fulcro del progetto è costituito dal sagrato che si trova davanti alla chiesa; esso si presenta come un grande spazio esterno di raccolta ed è accessibile solo tramite rampe e scalini. Il risultato è una grande piazza pedonale che mette in comunicazione tra loro gli spazi della parrocchia e le aree pubbliche presenti di fronte al complesso. Il campanile viene concepito come elemento autonomo dalla chiesa e come importante punto di riferimento grazie alle campane che richiamano i fedeli alla celebrazione. Il volume dell’edificio religioso si presenta compatto e piuttosto massiccio: il progettista prevede l’aggregazione di tutti i locali attorno al corpo dell’aula assembleare per rimarcare l’importanza dell’unione spirituale come primo motore di una ritrovata socialità.

Facciata principale

L’edificio si presenta come una fortezza posizionata a un livello superiore rispetto alla strada. La facciata esprime bene questa sensazione grazie al volume che sembra protendersi in avanti in segno di accoglienza. La superficie viene movimentata da continue sporgenze che da una parte appaiono come elementi di rinforzo e dall’altra sembrano scomporla in tanti parti geometriche: quest’ultimo particolare viene accentuato dalla parte centrale con il tetto a capanna e le parti laterali che continuano l’inclinazione della copertura come moderni contrafforti. La parte superiore, decorata con una croce, sovrasta la grande balconata al di sopra dell’entrata. L’uso del mattone è un richiamo ai vecchi cascinali lombardi presenti nella zona ed espressione di una chiesa che vuole essere partecipe di un universo che si è sviluppato a partire dalla sua tradizione agricola.

Organizzazione interna

Lo spazio interno si presenta come un’unica grande aula alla quale si affacciano tutti gli ambienti che interessano la liturgia. Essa si sviluppa in altezza grazie alle grandi travi lamellari sagomate che rialzano il livello della copertura permettendo l’inserimento di piccoli lucernari. Lo spazio terminale, rialzato di pochi gradini, accoglie la zona dell’altare e si pone come punto centrale verso cui ogni fedele è teso. L’illuminazione diretta per il lucernario visibile dall’esterno valorizza questo spazio percepito subito come il più sacro e il più intimo. Sulla parete opposta si trova un’altra balconata, in continuazione con quella esterna, inizialmente destinato al coro, mentre a destra è presente uno spazio che accoglie il fonte battesimale; di fronte si trova la cappella iemale. Questa funge da cerniera tra l’aula assembleare e la parte sinistra dell’interno complesso; infatti attorno a un cortile interno si sviluppano, in senso antiorario, gli uffici parrocchiali, la casa del sacerdote, la sagrestia e la già citata cappella. Il corpo a sinistra invece prevede le aule del catechismo e i locali dell’oratorio; esso si presenta come un volume autonomo separato dalla chiesa tramite un cortile e la connessione tra i corpi è mantenuta da una galleria. Il livello interrato si sviluppa anche sotto la chiesa ospitando un grande salone polifunzionale e altri locali per la comunità. Entrambi i corpi laterali hanno un loro ingresso e si presentano come le prime parti visibili di un articolato complesso agli occhi di chi, arrivando da piazza Paolo VI, da via Ca’ Matta o da via Martin Luther King, si accinge ad entrarvi. Infine lo spazio interno viene caratterizzato dalla scelta di colori chiari ma egualmente contrastanti tra loro: le travi lignee risaltano nel bianco dell’intonaco, a sua volta ben distinto dalla pavimentazione in litoceramica.

Caratteristiche strutturali

L’edificio è costruito secondo un sistema di muri portanti in laterizio pieno. Grande studio ha richiesto la copertura con le travi lamellari piegate che garantiscono un grande ambiente interno. Il solaio è rivestito in doghe di legno, mentre il tetto è ricoperto da una lamiera grecata.

Aspetti liturgico-pastorali

L’intero progetto risente del messaggio comunitario che la parrocchia vuole dare. La centralità dell’aula è il vero polo aggregativo di ogni altra funzione: attorno a esso vengono aggiunti diversi spazi che dialogano tra loro con un unico punto di riferimento. La chiesa non viene costruita secondo un’impostazione scenografica, ma seguendo un criterio di continuità visiva, così che il fedele possa sentirsi partecipe della funzione in ogni momento e da ogni posizione. L’indipendenza del campanile è l’unico elemento autonomo che contrasta con una semplice aggregazione di volumi ideati con materiali semplici e senza decorazione.

Opere d’arte

Lungo le pareti laterali sono presenti piccoli incavi quadrati che ospitano la Via Crucis, mentre sono da ricordare le vetrate colorate che arricchiscono l’abside e il battistero.

Breve vita Autore

Lo Studio milanese si occupa di progettazione per lavori privati e lavori pubblici con esperienza trentennale in particolare nel settore residenziale e pubblico; si occupa dell’esecuzione di collaudi tecnico-amministrativi anche per pubbliche amministrazioni.